Italia dei Valori

Italia dei Valori

domenica 29 aprile 2007

I giovani e la politica

Cosa accadrebbe se tra cinque anni ci ritrovassimo un presidente del Consiglio con un età inferiore ai trenta? E se in Parlamento cominciassero a rappresentarci i ventenni?
Sarebbe una svolta, sarebbe un rilancio di quella ormai intensa staticità nella quale riversa la politica italiana. Poche facce giovani, nuove e fresche. Lasciamo per ora al suo status questa condizione di cose, ed entriamo nelle nostra città, nei nostri piccoli paesi, nelle nostra case.
Anche qui la distanza tra la politica e i giovani è ancora troppo grande, ed è dovuta al disinteresse che si nutre nei confronti della politica stessa. Naturalmente le cause sono di diversa natura. E tra le più rilevanti c’è da considerare lo status della politica di cui si accennava all’inizio, perché da li parte tutto. Vuoi perché nei palazzi del governo si vedono sempre le stesse facce, vuoi perché ogni giorno c’è sempre qualche scandalo che coinvolge le istituzioni. La conseguenza è la mancata partecipazione ai “fatti” che caratterizzano il proprio paese. “I politici sono ladri”, “La politica è un gioco sporco”, “Non capisco niente di politica”, “Io non voto perché quelle persone non mi rappresentano”: questo ed altro emerge in quei rari discorsi politici che affrontano le giovani generazioni. Non ci si cura così del proprio paese, lamentando però i disagi che vengono inevitabilmente vissuti, primo tra tutti la disoccupazione. Eppure ciò che si semina oggi, verrà raccolto domani. E se oggi si sta seminando poco, quanto verrà raccolto nel vicino futuro, nel quale dovranno governare coloro che oggi rifiutano di partecipare? Si parte dal nucleo più piccolo, ovvero si comincia dal proprio comune, dal paese di appartenenza. Non tutti i politici sono uguali. Ci sono, fortunatamente, quelli che vorrebbero trasmettere ai più giovani gli ideali che animano il loro interesse per la politica; esistono amministrazioni che hanno intuito la necessità di una svolta e di un coinvolgimento di menti “fresche” nella vita politica del paese. La politica che oggi si ripudia, domani governerà inevitabilmente le nostre scelte, e quindi solo noi possiamo cambiarla. Se si parte da qui, non è detto che non si arrivi in alto. Diventa quindi concreta la possibilità che domani ci ritroveremo un presidente del consiglio con la metà degli anni di quelli che hanno governato fino ad ora.

giovedì 26 aprile 2007

Un post aperto a tutti

C’è una cosa che spesso chiedo ai ragazzi che vengono a trovarci in sede: di cosa necessita Cardito?
La maggior parte si lamenta del fatto che il nostro Paese non ha luoghi di ritrovo e di aggregazione sociale.
Lascio aperto questo quesito anche a voi lettori.
Credo che il futuro di un Paese vada costruito insieme ai cittadini, ed è giusto ascoltare le loro proposte ed esigenze.
p.s. Vi ricordo che se volete pubblicare un intervento, inviatelo all’indirizzo: comitatoromanomg@libero.it
Maria Grazia Romano

domenica 22 aprile 2007